Notte al neon by Joyce Carol Oates

autore:Joyce Carol Oates [Oates, Joyce Carol]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Short Stories (Single Author), Thrillers, Suspense
ISBN: 9791280794048
Google: YGOBzwEACAAJ
editore: Carbonio
pubblicato: 2022-05-15T09:04:54+00:00

Il flagellante

Non colpevole, aveva dichiarato. Perché era così. Non colpevole nella sua anima.

Infatti all’udienza preliminare era rimasto zitto. Il suo avvocato (giovane, inesperto) aveva avanzato la dichiarazione di innocenza con voce tagliente, come coltelli che sferragliano in un cassetto: Il mio cliente si dichiara non colpevole, Vostro Onore.

Baciami il culo, Vostro Onore, avrebbe voluto dirgli lui.

Più tardi la sua era diventata una dichiarazione di colpevolezza. Il suo avvocato gli aveva spiegato l’accordo e lui, alzando le spalle, aveva risposto che andava bene.

Non che fosse colpevole ai suoi stessi occhi, perché lui sapeva cos’era accaduto, lui e nessun’altro. Ma Gesù conosceva il suo cuore e sapeva che come uomo e come padre era stato disonorato.

***

Al momento del cambio turno, quando il giorno finisce e inizia la sera, si avvicinano a papà e osano toccargli il braccio.

Lui freme, le dita dei bambini sono tizzoni ardenti contro la pelle nuda.

Nasconde il viso dai loro sguardi atroci. Sulle loro piccole spalle sono spuntate ali d’angelo a forma di falce, e le piume delle ali sono ruvide e color metallo.

Il Sabato Santo è il giorno di penitenza. La strategia che ha scelto è l’autodisciplina. Lo aveva promesso a se stesso. Inizia la sua disciplina in ginocchio: verga, pelle nuda.

(Non può vedersi le piaghe sulla schiena. Gira il braccio all’indietro in una torsione strana, prova a sentire dov’è arrivata la verga. Stuzzica le ferite poco profonde con le dita. Sente il sangue. Le dita si imbrattano di sangue).

(Non fa troppo male. Non sente nulla. È infastidito. È stato così per circa un anno. Ha la lingua gonfia e intorpidita, il suo cuore è appassito come una prugna secca. Ciò che è rimasto della sua anima è appeso a fili sudici, come un asciugamano sbrindellato).

***

Ergastolano. È diventato un ergastolano.

Ma la condanna a vita è solo condanna, non vita. Questo lo ha imparato.

Si è modellato la parola in bocca. Ergastolano! Da venticinque anni fino alla condanna a vita. Il che significa – glielo hanno spiegato più di una volta – che non è stato condannato a rimanere in prigione per sempre: a seconda della sua condotta in carcere, potrebbe essere invece rilasciato dopo aver scontato solo venticinque anni.

Anche se per lui ‘venticinque anni’ suonava incomprensibile quanto duemilacinquecento anni. Dato che riusciva a pensare solo in termini di giorni, di settimane. Già era dura arrivare alla fine di un singolo giorno, e di una singola notte.

Ma gli era stato detto che la buona condotta poteva diventare un rilascio anticipato.

Anche se (gli avevano spiegato anche questo) non è molto probabile che un ergastolano venga rilasciato dopo i suoi tanti primi appelli alla commissione per la libertà condizionale.

Dove andrebbe, in ogni caso? In paese lo conoscono tutti e non potrebbe sopportarlo; non sopporterebbe i loro sguardi di disgusto e sconcerto. Da qualsiasi altra parte non lo conoscerebbe nessuno e si sentirebbe perduto.

Persino la sua famiglia. Quella di lui. E quella di lei, sparpagliata per Beechum County.

Le persone con cui sei andato alle superiori ti seguono per tutta la vita. Tu hai bisogno di loro e loro hanno bisogno di te.

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